GammaPodTM: il sistema che rivoluzionerà la radioterapia stereotassica per il cancro alla mammella

26 Settembre 2023

Presentazione e analisi dei tre trial clinici e dei risultati ottenuti nei mesi. Ce ne parla il Dr. Marco Trovò – Direttore della Struttura Complessa di Radioterapia Oncologica presso l’ASUFC di Udine.


Il cancro alla mammella costituisce almeno il 25% dei casi trattati nei centri di radioterapia. Ridurre la durata ed aumentare l’efficienza delle terapie radioterapiche per il cancro alla mammella in fase iniziale avrebbe effetti positivi significativi: maggiore soddisfazione delle pazienti, riduzione dei tempi di attesa e risparmi operativi.

Nel corso del webcast di formazione clinica promosso da Xcision, tenutosi il 2 maggio 2023, Il Dr. Marco Trovò, Direttore della Struttura Complessa di Radioterapia Oncologica presso l’ASUFC di Udine, ci aggiorna sui risultati del trial clinico che ha esaminato l’applicazione del sistema per la radioterapia stereotassica GammaPodTM, specificamente progettato per il trattamento del cancro alla mammella.

A seguire, i risultati che potrebbero portare a una rivoluzione nel trattamento del cancro alla mammella.

I trial presentati dal Dr. Trovò sono i seguenti: radioterapia stereotassica post-operatoria in singola frazione, radioterapia stereotassica pre-operatoria in singola frazione e boost stereotassico in singola frazione.

 

 

Radioterapia stereotassica post-operatoria in singola frazione

Lo studio riguardante la radiochirurgia post-operatoria vuole dimostrare la sicurezza di una radioterapia stereotassica ad alte dosi (18Gy) in singola frazione, erogata in una sessione della durata complessiva di un’ora tramite GammaPodTM, includendo immobilizzazione stereotassica della mammella, imaging TC, planning ed erogazione trattamento stesso.

Al volume bersaglio (Clinical Target Volume – CTV) vengono aggiunti solo 3 mm di margine per ottenere il Planning Target Volume (PTV), grazie all’elevata accuratezza di localizzazione che offre il sistema GammaPodTM.

L’obiettivo è di ottenere, nelle prime 40 pazienti, meno di 7 in tossicità di grado 2 (o superiore). Se i risultati saranno favorevoli, la seconda fase ne coinvolgerà 148.

Lo studio è composto da due gruppi di pazienti, ognuno dei quali deve rispettare determinate caratteristiche. Il primo gruppo, in linea con le indicazioni GEC-ESTRO, comprende donne di età superiore ai 50 anni affetti da un carcinoma duttale invasivo di qualsiasi grado (1-3) unifocale, in stadio patologico precoce (pT1 pT2 e pN0). Il secondo gruppo comprende pazienti con più di 70 anni, che possono essere affetti anche da un carcinoma lobulare, o con 1-3 linfonodi positivi (pN1a) o multifocale.

Il trattamento comprende due momenti: la simulazione della procedura senza erogazione del trattamento (dry-run test), seguita dalla erogazione effettiva del trattamento radiante.

L’endpoint primario di questo trial clinico è la tossicità acuta e tardiva, soprattutto sottocutanea (fibrosi).  I ricercatori auspicano di ottenere una tossicità comparabile con il trattamento standard, ma col vantaggio che la radioterapia viene erogata in una singola frazione.

Il trattamento è stato avviato a gennaio 2022 e la prima parte si è conclusa a marzo 2023, con un numero definitivo di 77 pazienti trattate. La maggior parte delle pazienti presentava uno stadio patologico pT1 e pN0 con carcinoma duttale invasivo, rientrando nella categoria del cancro luminale.

Infine, per quanto concerne le specifiche del trattamento, è opportuno menzionare che il volume medio del target corrispondeva a 48 CC con una dose media di 18,6 Gy e il tempo di somministrazione erogazione è in media di 36 minuti.

A settembre 2023 sono state trattate 99 pazienti.
 

Radiochirurgia pre-operatoria per il cancro alla mammella in stadio iniziale

Procediamo con il secondo protocollo dello studio, ovvero la radiochirurgia pre-operatoria per il cancro alla mammella in stadio iniziale.

In questa fase, tramite il sistema GammaPodTM, è stata erogata una dose elevata di radioterapia stereotassica di 30-36 Gy in una singola frazione. Il target è stato individuato tramite un marcatore fiduciale posizionato sotto guida ecografica da un radiologo esperto. Il PTV viene definito aggiungendo un margine di soli 3 mm al target. L’intervento chirurgico viene eseguito dai 3 ai 4 mesi dopo la erogazione della radioterapia.

L’obiettivo principale è raggiungere un tasso di tossicità acuta e tardiva inferiore al 14%. Qui, come nel protocollo precedente, nelle prime 40 pazienti è necessario che meno di 7 pazienti sviluppino una tossicità di grado 2 (o superiore); successivamente l’accrual prevede una coorte di 148 pazienti.

In questo protocollo le pazienti sono selezionate seguendo criteri più rigidi: devono avere un’età superiore ai 50 anni e presentare tumori di stadio clinico cT1-cT2 cN0. Inoltre, la neoplasia deve esprimere positività al recettore per gli estrogeni e il recettore HER2 deve risultare negativo (vengono inclusi tumori luminali). Infine, il tumore deve essere rilevabile agli ultrasuoni così da poter posizionare il marcatore fiduciale.

A 4 mesi dalla radioterapia, dopo aver condotto una valutazione clinica e una ristadiazione per valutare la risposta radiologica, si procede con l’intervento chirurgico. L’endpoint primario coincide con quello del primo protocollo.

Lo studio, condotto da gennaio 2022 a luglio 2023, ha raggiunto un totale finale di 50 partecipanti (di cui 40 già sottoposti all’intervento chirurgico. Il trattamento presenta un volume medio del target di 5,5 CC, con una dose media di 33 Gy, somministrata in una media di 13 minuti.

I risultati dello studio verranno presentati in Ottobre 2023 al Congresso Americano di Radioterapia Oncologica (ASTRO) a San Diego, e successivamente al Congresso Italiano di Radioterapia Oncologica (AIRO).

 

Boost stereotassico basato su una singola frazione

Passiamo al terzo e ultimo trial, il protocollo di Boost stereotassico basato su una singola frazione.
Sono stati inclusi esclusivamente pazienti con tumori di stadio pT1-2 e pN0-1a che non richiedono l’irradiazione delle stazioni linfonodali sovraclaveari e che presentano un alto rischio di recidiva locale.

Al boost, erogato al GammaPod TM in singola frazione (7,5 Gy), sono seguite 15 sedute al LINAC convenzionale per una dose totale di 40 Gy.

L’intento principale è ridurre gli effetti di tossicità causati dal trattamento al di sotto del 25%. In più, lo studio mira a dimostrare che l’uso del GammaPodTM non causa effetti collaterali aggiuntivi rispetto al trattamento standard del cancro alla mammella.

I criteri di inclusione comprendono: un’età inferiore ai 50 anni, o un fenotipo molecolare triplo negativo, o un tumore di grado 3, o la presenza di margini positivi o ravvicinati non suscettibili di un ulteriore intervento chirurgico. Nel periodo compreso tra giugno 2022 e luglio 2023 sono state selezionate 36 pazienti che rispettavano le caratteristiche richieste per questo trattamento. La maggioranza di queste pazienti ha mostrato un unico fattore di rischio.

Dopo un anno di utilizzo del sistema GammapodTM per la radioterapia stereotassica della mammella basato su una singola frazione, si può affermare con fiducia che questo approccio si è dimostrato estremamente affidabile, con un profilo di tossicità chiaramente minimale. Complessivamente, è stata documentata un’alta soddisfazione da parte delle pazienti rispetto a questo trattamento, suggerendo un promettente contributo nell’ambito della terapia del cancro alla mammella.

 

 

 

 

 

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