Tossicità tardiva GI e GU ridotte dell’83% e del 53% per pazienti con carcinoma prostatico a rischio intermedio trattati con protocollo SBRT e idrogel SpaceOAR: i dati del Memorial Sloan Kettering Cancer Center.
Grazie a evidenze cliniche sempre più numerose* la SBRT sta velocemente diventando uno standard terapeutico. I benefici dell’intensificazione della dose (dose escalation) devono però essere bilanciati dalla salvaguardia dei tessuti sani che circondano la prostata.
A questo proposito proponiamo il recentissimo articolo di Zelefsky che affronta questa tematica da una prospettiva ancora inedita e con risultati davvero interessanti:
Scarica l’articolo, Zelefsky MJ, et al. Early Tolerance and Tumor Control Outcomes with High-dose Ultrahypofractionated Radiation Therapy for Prostate Cancer. Eur Urol Oncol (2019)
OBIETTIVO
In particolare, nell’articolo sono state valutate la tossicità gastrointestinale (GI) e la tossicità genitourinaria (GU) su 551 pazienti con carcinoma prostatico a medio (>90%) e basso rischio a seguito di un trattamento SBRT in 5 frazioni con dose di prescrizione 37.5-40 Gy (14.5%-85.5%).
Di questi 551 pazienti circa la metà (48.8%) ha ricevuto l’impianto di un idrogel, per distanziare la prostata dal retto, SpaceOAR.
RISULTATI
I risultati ottenuti mostrano come i pazienti che hanno usufruito dell’idrogel spaziatore hanno sperimentato significativamente meno eventi di tossicità GI e GU rispetto ai pazienti senza spaziatore: in particolare, si è osservata un’incidenza di tossicità rettale e genitourinaria tardiva di grado 2+ inferiore, rispettivamente, dell’83.4% e del 53.1% nei pazienti con l’idrogel.
CONCLUSIONI
Gli autori concludono affermando che è stato raggiunto un livello di controllo del tumore favorevole (90% di biopsie negative a due anni dal trattamento per i pazienti trattati con 40 Gy) e un livello di tossicità significativamente ridotto dall’utilizzo dell’idrogel spaziatore.
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